mercoledì 4 luglio 2012

Soccorso Alpino Speleologico : in Piemonte più di 1300 le persone salvate




















Questo il testo del comunicato stampa diffuso ieri dopo la conferenza stampa congiunta Sasp e Regione Piemonte:

Il SASP garantisce presidio e operatività sul territorio montano piemontese attraverso 9 delegazioni alpine e 1 speleologica, che a loro volta si articolano in 55 stazioni di soccorso, 1 gruppo Speleo di soccorso per un totale di 1525 soccorritori Alpini e speleologi. Sono invece 245 i tecnici che operano nel soccorso alpino, 76 i medici, 31 Unità cinofile per le ricerche in valanga, 16 unità cinofile per le ricerche in superficie e 36 tecnici di soccorso speleologico.

Il bilancio delle attività 2011 presentato oggi a Torino presso il Centro Incontri della Regione in Corso Stati Uniti 23, alla presenza dell’assessore alla Montagna Roberto Ravello, ha evidenziato 1290 interventi effettuati da oltre 1380 volontari, 42.224 ore di attività, 1350 persone soccorse con l’impiego per il 46% dalle squadre operative a terra e per il 54% dal personale a bordo di elicotteri.

La maggior parte delle persone soccorse sono di sesso maschile (75%) ed appartiene alla fascia d’età compresa tra i 30 e i 60 anni .

Gli interventi hanno riguardato persone vittime di infortuni (36,2%) o colpite da malore (13,9%); il 10% si riferisce ad escursionisti avventuratisi in montagna non sufficientemente preparati, con scarsa conoscenza del territorio o che hanno perso l’orientamento.

Le restanti chiamate sono invece da attribuirsi a valanghe, maltempo, caduta massi o sfinimento.

Nel primo semestre 2012 gli interventi del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese sono stati circa 600. L’elicottero è stato usato in 300 missioni.

Le cause principali degli incidenti che hanno richiesto il servizio di elisoccorso sono dovuti:

· 40,3% caduta,

· 11,9% malore;

· 8,9% perdita orientamento.

In questo primo periodo dell’anno le attività più praticate che hanno dato origine alle chiamate sono state lo sci di pista (25,3%), l’escursionismo (17,6%) e l’alpinismo (al 2,8%.). “La Comunità piemontese conosce ed apprezza il prezioso lavoro svolto quotidianamente dal Soccorso Alpino e Speleologico - ha dichiarato l’assessore alla montagna Roberto Ravello - da anni impegnato nel dare un efficace e competente aiuto nelle attività di vigilanza e prevenzione degli infortuni, di soccorso degli infortunati e dei dispersi e in caso di calamità e missioni di carattere sociale, sanitario e civile. Come sempre l’amministrazione regionale è al fianco dei volontari per assicurare continuità delle attività, dei servizi, della formazione per la loro sicurezza. Con l’aiuto del CAI e del volontariato che opera in area montana dobbiamo incrementare la promozione e la diffusione della cultura della responsabilità tra frequentatori della montagna affinché, sia appassionati che occasionali, evitino comportamenti pericolosi e irresponsabili. Abbiamo già avviato, come previsto nella Finanziaria regionale, il confronto tra strutture ed operatori al fine di individuare i criteri necessari per l’introduzione di un modello di compartecipazione alle spese per interventi di elisoccorso, finalizzato a scoraggiare usi inappropriati o abusi”. "I dati degli interventi del 2011 confermano che il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese garantisce un servizio di pubblica utilità e di specifica professionalità operando su tutto il territorio alpino della nostra regione - ha dichiarato Aldo Galliano Presidente del S.A.S.P. - in favore di un bacino sempre più ampio di fruitori, non più esclusivamente correlati alle sole attività alpinistiche, ma in misura crescente anche con le emergenti attività sportive praticate in area impervia. Un servizio che offre sicurezza nei confronti del turismo alpino, dei frequentatori e degli abitanti della montagna. Un compito - prosegue Galliano - che da sempre viene svolto con continuità ed efficienza, anche facendo fronte alle difficoltà indotte dalla riduzione delle risorse pubbliche".

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